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INIZIO MESE DI MAGGIO NEL NOME DELLA VERGINE MARIA

Vi aspetto alle ore 22,30 per iniziare il mese Mariano il vostro parroco Don.Domenico Franceschelli dalla comunità figli di Sion in Castel di Sangro



I DISCEPOLI DI EMMAUS RICONOBBERO GESU’ NELLO SPEZZARE IL PANE

La scena di Emmaus è un capolavoro di catechesi liturgica e missionaria. Vi è descritto l’itinerario di due discepoli che lasciano Gerusalemme illusi e delusi e vi ritornano per ripartire gioiosi e fiduciosi verso la testimonianza, perché sono stati incontrati dal Crocifisso-Risorto, spiegazione di tutta la Scrittura e presenza perenne tra i suoi nel sacramento del “pane spezzato”.

L’inizio del cammino è un allontanarsi dal Crocifisso. La crisi della croce sembra aver seppellito ogni speranza. Colui che l’ha fatta nascere, l’ha portata con sé nella tomba. Non bastano voci di donne per farla rinascere. Gesù raggiunge i due subito a questo inizio e chiede di spartire con loro domande e scandalo.

Ecco la prima tappa, quella del problema posto ad ogni persona dall’evento Gesù, il Crocifisso.

L’appello di Cristo ci raggiunge sulla strada della nostra fede incompiuta e della sua domanda.

Gesù non arriva di faccia, ma da dietro, come dice il testo greco, e cammina a fianco, da forestiero.

Il passaggio al riconoscimento ha bisogno della spiegazione delle Scritture. Solo il Risorto ne è l’interprete adeguato. Il cuore riscaldato e riaperto dal segno della Parola spiegata implora il viatico di un segno più intimo, quello del pane spezzato. Gesù, però, sparisce.

La Chiesa non può trattenere Gesù nella visibilità storica di prima. Deve sapere e credere che egli è vivo con essa e la vivifica nell’Eucaristia. I discepoli capiscono e tornano a Gerusalemme per condividere con gli apostoli la testimonianza.

Emmaus è un capolavoro di dialogo confortante. Emmaus assicura tutti che, quando ascoltano la Scrittura nella liturgia della Parola e partecipano allo spezzare del pane nella liturgia eucaristica, sono realmente incontrati da Cristo e ritrovano fede e speranza.

Dal Vangelo secondo Luca

Ed ecco, in quello stesso giorno [il primo della settimana] due dei [discepoli] erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto. Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo.

Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?». Domandò loro: «Che cosa?». Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso.

». Egli entrò per rimanere con loro.

Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e l…


DOMENICA IN ALBIS “CHIESETTA SANTA LUCIA”


MESSA LUNEDI’ DI PASQUA 2020


MESSA DEL VENERDI’ SANTO 2020


LA PROCESSIONE DEL VENERDI’ SANTO 2020

L’arciconfraternita di Orazione e Morte ha sede nell’omonima chiesa di Castel di Sangro ed è lei che custodisce la statua del Cristo morto.
Siccome la processione pomeridiana parte dalla Basilica dell'Assunta (dove ci sono l’Addolorata e la Croce), la mattina del Venerdì santo l’Arciconfraternita trasporta il Cristo morto alla basilica. Siccome alle 10 di mattina Cristo non è ancora morto (morirà 5 ore dopo), il cataletto con la statua è coperto da un prezioso velo bianco.
La piccola processione attraversa il colle e sale fino alla Basilica dell’Assunta, Il Cristo morto viene quindi posizionato accanto l'Addolorata.
E’ una vera particolarità questa processione: in genere, è la statua dell’Addolorata che viene trasferita nella chiesa dove è custodito il Cristo morto.
Verso sera le confraternite di Castel di Sangro si riuniscono nella Basilica dell’Assunta assieme a una moltitudine di fedeli per le funzioni religiose e alla sua fine intorno alle 18: parte la suggestiva processione del Cristo
morto.
La tradizione vuole che, in segno del lutto universale, non sia presente nemmeno la banda: infatti la processione è animata solo dalle preghiere e dai canti dei fedeli.
In testa alla processione c’è la confraternita di SS. Crispino e Crispiniano (tunica bianca e mozzetta viola): essa apre la processione con la loro croce della Passione, lignea, semplici, con affissi tutti i simboli della Passione di Cristo.

Quindi, viene la confraternita dei SS. Rosario (tunica bianca e mozzetta nera), anch’essa con una croce della Passione, ma molto più ricca e complessa, con particolari in argento.
Vengono quindi i fedeli, il parroco della basilica e l’Arciconfraternita di Orazione e Morte.
Quest’Arciconfraternita, con tunica nera, cappuccio nero, bavaro bianco e medaglione dorato, porta la terza e ultima croce della Passione: questa però è molto semplice, d’ebano, senza i simboli della Passione, ma con un grosso drappo bianco a simboleggiare il sudario della deposizione.
Segue quindi il Cristo morto, adagiato su una lettiga decorata da drappi e veli e “sorvegliato” da quattro angeli; tutt’intorno quattro “lampioni”. Da notare la “coperta” dove è adagiata la bara, non è nera come dovrebbe essere, ma un velo bianco.
Ed ecco quindi l’Addolorata, completamente vestita di nero e con un fazzoletto in mano; questo simulacro non è portato dall’Arciconfraternita, ma da lavoratori ovviamente vestiti di nero, diversi ogni anno.
Chiudono la processione le autorità municipali e il gonfalone comunale di Castel di Sangro.
La processione attraversa tutte le strade del paese, ad un passo un pò lento, e infatti ecco perchè la processione esce con gli ultimi raggi del sole, rientra a sera inoltrata, alle 20 circa, illuminata dalle suggestive luci dei monumenti Il momento più suggestivo della processione è il rientro del Cristo morto con il “bacio” della Madonna.
Quando la processione passa, davanti la chiesa di Orazione e Morte, l’omonima Arciconfraternita rientra assieme alla bara del Cristo morto: avviene così il “seppellimento”.
La Madonna dà allora l’ultimo saluto a suo Figlio: la statua della Vergine viene portata in cima alla scalinata della chiesa, davanti il Cristo morto; questi viene sollevato e, molto lentamente, la Madonna si china per baciarlo. E’ un momento molto commovente che caratterizza questa processione. Il Cristo quindi rientra e i portoni della chiesa vengono
chiusi, mentre la Madonna riprende il suo doloroso cammino verso la chiesa matrice.


PROGRAMMA DELLA SANTA PASQUA


5^ DOMENCA DI QUARESIMA

Dal vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, un certo Lazzaro di Betània, il villaggio di Maria e di Marta sua sorella, era malato. Maria era quella che cosparse di profumo il Signore e gli asciugò i piedi con i suoi capelli; suo fratello Lazzaro era malato. [ Le sorelle mandarono dunque a dire a Gesù: «Signore, ecco, colui che tu ami è malato».
All’udire questo, Gesù disse: «Questa malattia non porterà alla morte, ma è per la gloria di Dio, affinché per mezzo di essa il Figlio di Dio venga glorificato». Gesù amava Marta e sua sorella e Lazzaro. Quando sentì che era malato, rimase per due giorni nel luogo dove si trovava. Poi disse ai discepoli: «Andiamo di nuovo in Giudea!». ] I discepoli gli dissero: «Rabbì, poco fa i Giudei cercavano di lapidarti e tu ci vai di nuovo?». Gesù rispose: «Non sono forse dodici le ore del giorno? Se uno cammina di giorno, non inciampa, perché vede la luce di questo mondo; ma se cammina di notte, inciampa, perché la luce non è in lui».
Disse queste cose e poi soggiunse loro: «Lazzaro, il nostro amico, s’è addormentato; ma io vado a svegliarlo». Gli dissero allora i discepoli: «Signore, se si è addormentato, si salverà». Gesù aveva parlato della morte di lui; essi invece pensarono che parlasse del riposo del sonno. Allora Gesù disse loro apertamente: «Lazzaro è morto e io sono contento per voi di non essere stato là, affinché voi crediate; ma andiamo da lui!». Allora Tommaso, chiamato Dìdimo, disse agli altri discepoli: «Andiamo anche noi a morire con lui!».
[ Quando Gesù arrivò, trovò Lazzaro che già da quattro giorni era nel sepolcro. ] Betània distava da Gerusalemme meno di tre chilometri e molti Giudei erano venuti da Marta e Maria a consolarle per il fratello. Marta dunque, come udì che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa. Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà». Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà». Gli rispose Marta: «So che risorgerà nella risurrezione dell’ultimo giorno». Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?». Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo». ]
Dette queste parole, andò a chiamare Maria, sua sorella, e di nascosto le disse: «Il Maestro è qui e ti chiama». Udito questo, ella si alzò subito e andò da lui. Gesù non era entrato nel villaggio, ma si trovava ancora là dove Marta gli era andata incontro. Allora i Giudei, che erano in casa con lei a consolarla, vedendo Maria alzarsi in fretta e uscire, la seguirono, pensando che andasse a piangere al sepolcro.
Quando Maria giunse dove si trovava Gesù, appena lo vide si gettò ai suoi piedi dicendogli: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!». Gesù allora, quando la vide piangere, e piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, [ si commosse profondamente e, molto turbato, domandò: «Dove lo avete posto?». Gli dissero: «Signore, vieni a vedere!». Gesù scoppiò in pianto. Dissero allora i Giudei: «Guarda come lo amava!». Ma alcuni di loro dissero: «Lui, che ha aperto gli occhi al cieco, non poteva anche far sì che costui non morisse?».
Allora Gesù, ancora una volta commosso profondamente, si recò al sepolcro: era una grotta e contro di essa era posta una pietra. Disse Gesù: «Togliete la pietra!». Gli rispose Marta, la sorella del morto: «Signore, manda già cattivo odore: è lì da quattro giorni». Le disse Gesù: «Non ti ho detto che, se crederai, vedrai la gloria di Dio?». Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: «Padre, ti rendo grazie perché mi hai ascoltato. Io sapevo che mi dai sempre ascolto, ma l’ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato». Detto questo, gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!». Il morto uscì, i piedi e le mani legati con bende, e il viso avvolto da un sudario. Gesù disse loro: «Liberàtelo e lasciàtelo andare».
Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che egli aveva compiuto, credettero in lui. ] 

   IN QUEL TEMPO,LE SORELLE


LETTERA RIPRENDIAMO IN MANO IL ROSARIO

Lettera riprendiamo in mano il rosario

4^ DOMENICA DI QUARESIMA – La preghiera per San Rufo protettore di Castel di Sangro

4^ domenica di Quaresima

La preghiera per S,Rufo protettore di Castel di Sangro

O nostro Celeste Patrono San Rufo! Tu che da secoli vegli sulle sorti umane ed eterne della nostra comunità di Castel di Sangro ascolta la preghiera che oggi sale a te dai nostri cuori! Tu conosci i nostri pensieri, le ansie, le preoccupazioni che ci assillano nell’anima e nella realtà umana della nostra vita. Vieni perciò in nostro soccorso, liberaci da questa pandemia mortale e intercedi presso il trono di Dio affinché esaudisca i nostri desideri. Ti preghiamo per la nostra Patria affinché ritrovi un cammino sereno e tranquillo sotto la guida di uomini onesti e responsabili e a tutto il mondo ottieni la pace. Cosi sia.


ROSARIO DEL 19 MARZO 2020 “FESTA DEL PAPA'”


3^ DOMENICA DI QUARESIMA – Castel di Sangro prega i sui Santi

Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 4, 5-15.19b-26.39a.40-42 In quel tempo, Gesù giunse a una città della Samarìa chiamata Sicar, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: qui c’era un pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo. Era circa mezzogiorno. Giunge una donna samaritana ad attingere acqua. Le dice Gesù: «Dammi da bere». I suoi discepoli erano andati in città a fare provvista di cibi. Allora la donna samaritana gli dice: «Come mai tu, che sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?». I Giudei infatti non hanno rapporti con i Samaritani. Gesù le risponde: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: Dammi da bere!, tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva». Gli dice la donna: «Signore, non hai un secchio e il pozzo è profondo; da dove prendi dunque quest’acqua viva? Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede il pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo bestiame?». Gesù le risponde: «Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; ma chi berrà dell’acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno. Anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente d’acqua che zampilla per la vita eterna». «Signore – gli dice la donna -, dammi quest’acqua, perché io non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua. Vedo che tu sei un profeta! I nostri padri hanno adorato su questo monte; voi invece dite che è a Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare». Gesù le dice: «Credimi, donna, viene l’ora in cui né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate ciò che non conoscete, noi adoriamo ciò che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. Ma viene l’ora – ed è questa – in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità: così infatti il Padre vuole che siano quelli che lo adorano. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorare in spirito e verità». Gli rispose la donna: «So che deve venire il Messia, chiamato Cristo: quando egli verrà, ci annuncerà ogni cosa». Le dice Gesù: «Sono io, che parlo con te». Molti Samaritani di quella città credettero in lui. E quando giunsero da lui, lo pregavano di rimanere da loro ed egli rimase là due giorni. Molti di più credettero per la sua parola e alla donna dicevano: «Non è più per i tuoi discorsi che noi crediamo, ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo».


UNITI NEL ROSARIO E CON SAN GIUSEPPE


PREGHIAMO I NOSTRI SANTI

La nostra comunità cristiana è invitata a venerare e pregare il nostro Santo Protettore San Rufo e i Santi comprotettori San Cosma, San Damiano e Sant’ Emidio affinché intercedano presso il Signore Gesù , per far allontanare questa malattia dalla nostra città dalla Nazione e dal Mondo intero


SOSPESE LE FUNZIONI RELIGIOSE


2° DOMENICA DI QUARESIMA

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte su di un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia che conversavano con lui.

Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù “ Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi farò qui tre capanne, una per te, una per Mose e una per Elia”. Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva “ Questi è il figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo”.

All’udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse “ Alzatevi e non temete ”.Alzando gli occhi non videro nessuno se non Gesù solo.

Mentre scendevano dal monte Gesù ordinò loro “ Non parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dell’uomo non sia risolto dai morti”.


CATECHESI QUARESIMALI


MADONNA DEL SILENZIO

L’icona della “Madonna del Silenzio” arriva a Castel di Sangro nella chiesa di San Giovanni Battista


1° DOMENICA DI QUARESIMA

In quel tempo, Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane». Ma egli rispose: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”». Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra”». Gesù gli rispose: «Sta scritto anche: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”». Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai». Allora Gesù gli rispose: «Vàttene, satana! Sta scritto infatti: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”». Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano.


Giovannino PRETE priore della Confraternita nell’anno 1983

il giorno 26 gennaio 2020 è ritornato alla casa del Signore

La Confraternita del Rosario si associa al dolore per la grave perdita .

GIOVANNINO   da cielo intona  per noi  il Te Deum in modo da sentire la tua voce nei nostri cuori

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FESTEGIAMAMENTI IN ONORE DI S. ANTONIO ABATE


Nuove cariche Confraternita del Rosario per periodo 2020-2023

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      PRIORE                :  MARCO MAIORINO

1° ASSISTENTE   :   CESA FEDERICO

                           2°ASSISTENTE    :    SANTUCCI MARIA DOMENICA

                 SEGRETARIO    :  DI GREGORIO PIERLUCA

        TESORIERE       :  CARUSO DOMENICO

      M° DEI NOVIZI :  BUZZELLI CLAUDIO

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Cariche sociali per l’anno 2020

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1° Decurione   :   Fiocca Nicola

  2° Decurione   :  Caruso Walter

            1° Infermiere  :  Marchionna Nunzio

2° Infermiere  : Riccio Adelfo

    Cantore          : Di Felice Angelo

         Sacrestano     : Gasbarro Guerriero

           1°Organista   : Di Gregorio Pierluca

 2° Organista   : Onorato Alessio

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Revisore dei conti anno 2020

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Biasella Francesco

Bonvissuto Ottavio

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  Nella Confraternita del S.S. Rosario cambio del Priore

periodo 2020-2023


CONCERTO PER LA PACE   


CONFRATELLI CANDIDATI ALLE VARIE CARICHE

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PER MOTIVI TECNICI L’ASSEMBLEA STRAORDINARIA DEI CONFRATELLI E’ RINVIATA A DATA DA DESTINARSI


FESTEGGIAMENTI IN ONORE DI SAN NICOLA DI BARI


CONTINUA LA MISSIONE POPOLARE SINO AAL 10 NOVEMBRE 2019


MISSIONE POPOLARE CITTADINA


BIGLIETTI VINCENTI LOTTERIA SAN COSMA E DAMIANO


6 OTTOBRE FESTA DELLA MADONNA DEL ROSARIO

Si è svolta a Castel di Sangro la processione della nuova statua della Madonna del Rosario opera dello scultore Federico Iaccarino di Meta-Sorrento e fortemente voluta dal parroco D. Domenico Franceschelli.

La messa celebrata sabato 5 ottobre dal Vescovo della Diocesi di Sulmona-Valva Mons. Michele Fusco si è svolta in un clima di religioso raccoglimento e di grande stupore all’entrata in chiesa della nuova statua portata in spalla dai confratelli della Confraternita del S.Rosario.

La nuova statua è stata quindi posizionata nel palco a Lei eretto dove il Vescovo ha proceduto alla benedizione.

Il giorno 6 ottobre dopo la S. Messa officiata dal parroco D. Domenico Franceschelli, la statua è stata portata in processione per le vie della cittadina sangrina al suono della banda-fuochi pirotecnici, ma soprattutto dalle confraternite venute dai paesi limitrofi : Barrea –Popoli-Sulmona-Introdacqua-Scanno-Scontrone-Pratola Peligna oltre alle confraternite locali. Grande partecipazione di popolo che poi ha ascoltato in silenzio la supplica alla Beata Vergine del Rosario di Pompei. Al termine della supplica con un fragoroso saluto e con le note di alcune musiche dedicate a Maria eseguite da tromba e organo, si sono conclusi i festeggiamenti .

Tutte le confraternite si sono poi riunite per un pranzo sociale.

Visualizza la galleria completa


FESTEGGIAMENTI IN ONORE DELLA MADONNA DEL ROSARIO

martedì 8 maggio 2018


SAN COSMA DAMIANO ED EMIDIO CASTEL DI SANGRO IN FESTA PER ONORARE I SANTI PROTTETORI

Tutto pronto a Castel di Sangro per i festeggiamenti in onore a S. Cosma e Damiano ed Emidio nel giorno 26 settembre 2019. Nella città sangrina si stanno ultimando gli ultimi preparativi con le luminare religiose per rendere ancor più magica la sera della ricorrenza.

Il parroco, Don Domenico Franceschelli, ci ha confidato che i fuochi pirotecnici di questa festa saranno decisamente spettacolari affidando l’esplosione dei razzi alla ditta “Lanci Fireworks“ di Guastameroli (CH).

I preparativi religiosi della festa, invece sono iniziati il 19 settembre con la recita del Santo Rosario. Ad allietare la serata in Piazza Plebiscito dalle 21,30 del 26 settembre ci sarà un gran concerto di fiati della “Città di Conversano”.

Vi è prima una parabola e poi una serie di ammonimenti che commentano un elemento della parabola stessa e cioè l’uso del denaro. La parabola, come è ovvio , non loda il fattore perché è disonesto, ma perché ha la chiarezza e la decisione di imboccare l’unica via di salvezza che gli si prospetta. Si sa che l’arte di cavarsela è molto applicata nelle ambigue imprese di questo mondo. Lo è molto meno nella grande impresa della salvezza eterna.

Perciò Gesù ci rimprovera di essere pronti a salvarci dai mali mondani che dal male eterno, lui che da parte sua ha fatto di tutto perché fossimo salvati, fino a salire in croce per noi. Non ci decidiamo a credere che, se non portiamo il nostro peccato davanti a Dio, siamo perduti.

Cominciamo con le nostre Messe confessando i peccati che abbiamo commessi, ma usciti di chiesa ricominciamo a parlare di quelli altrui. Un “test” decisivo dell’autenticità della nostra decisione cristiana è proprio l’uso del denaro.

Non è disonestà la ricchezza in sé, né maledizione la ricchezza esteriore. Ma lo è la ricchezza come idolo, innamoramento e progetto, come deformazione interiore del cuore e della mente, che vogliono a tutti i costi essere produttori di potenza e quindi di potere economico.

C’è solo un modo di liberarsi della schiavitù della ricchezza: farsi “amici” per mezzo di ciò che si ha, cioè con l’impegno della solidale condivisione.

Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù diceva ai discepoli………..


15 SETTEMBRE 2019 – BENEDIZIONE DEGLI ZAINETTI 

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PREGHIERA DELLA BENEDIZIONE DEGLI ZAINETTI


15 SETTEMBRE – “LE TRE PARABOLE DI GESU'”


PRESENTAZIONE LAVORI DI RESTAURO CHIESA MORTE ED ORAZIONE


ESSERE DISCEPOLI DI CRISTO…

Voler essere discepoli di Cristo significa aver scelto e deciso di seguirlo, significa aver scelto Cristo come unico pinto di riferimento della e nella nostra vita.

Lo seguiamo perché lo amiamo e perché abbiamo fondato su di lui, e solo su di lui, il nostro progetto di vita.

Vivremo, nonostante tutto , infedeltà ed errori quotidiani, ma non saranno questi a troncare la nostra sequela se sapremo accettarli e vivere come limite e quindi come parte della croce che ogni giorno ci è chiesto di portare. Una croce fatta di grandi e piccole sofferenze e miserie, ma è proprio l’adesione alla “nostra” croce la via per divenire e rimanere discepoli.

La chiesa, oggi e sempre, è costruita da chi ha il coraggio di affidarsi a Dio e seguire Gesù con totale abbandono e senza nessun compromesso.


SAN RUFO 2019


ADORAZIONE EUCARISTICA


ORARIO SANTE MESSE 15 AGOSTO 2019

FESTA DELL’ASSUNTA 15 AGOSTO 2019


FESTA IN ONORE DI SANT EMIDIO 5 AGOSTO 2019


FESTA IN ONORE DI SANT’ANNA

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FESTA IN ONORE DELLA MADONNA DELL’EREMITA 2 LUGLIO 2019

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CORPUS DOMINI 2019


CONCERTO DI BENEFICENZA PER RESTAURO CHIESA S. LUCIA


SOLENNITA’ DI SAN GIOVANNI BATTISTA


FESTUM SACRATISSIMI CORPORIS CHRISTI

Festum sacratissimi Corporis Christi

DON DOMENICO NOMINATO CAPPELLANO DELLE CONFRATERNITE DI CASTEL DI SANGRO


SANTE QUARANTORE E CORPUS DOMINI


VEGLIA DI PENTECOSTE


FESTA IN ONORE DI SANT’ANTONIO DI PADOVA


PROGRAMMA FESTA SANTA RITA DA CASCIA


SETTIMANA DI VOCAZIONE

In questa settimana vogliamo unirci alla preghiera di tutta la Chiesa affinché, come auspicato da Papa Francesco nel suo messaggio per la 56ma Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni, il Signore possa far scoprire a tutti e a ciascuno il Suo progetto d’amore sulla nostra vita. In questo tempo di grazia spero di incontrare tanti di voi, soprattutto i giovani, così da poter affidare, insieme, alla carezza delle Sue mani, i vostri sogni e le vostre aspirazioni con tutto il carico di dubbi e di paure che Egli sicuramente saprà trasformare in fiducioso coraggio!

Non abbiate paura di dire “Si” alla felicità!!!


SUPPLICA  ALLA MADONNA DEL ROSARIO


FESTA 10° ANNIVERSARIO DI SACERDOZIO DON DOMENICO FRANCESCHELLI

10/09/2008

L’otto settembre, giorno in cui la Chiesa celebra la festa della Natività della Beata Vergine Maria, il vescovo Mons. Angelo Spina ha conferito l’Ordine del diaconato a Domenico Franceschelli nella parrocchia di San Biagio a Bussi sul Tirino.

                                   

03/05/2009

Sabato 2 maggio 2009 la nostra diocesi ha vissuto un momento di grande grazia. Tutta la diocesi si è riunita a Bussi per l’ordinazione presbiterale di don Domenico Franceschelli. Erano presenti numerosi parroci della diocesi, i seminaristi ed i docenti che lo hanno seguito umanamente e spiritualmente in questi anni di studio, rappresentanti delle parrocchie di Chieti, Popoli e Alfedena dove ha prestato servizio nel periodo di formazione.

22/10/2012

La bella basilica di Castel di Sangro era gremita di persone per accogliere il nuovo parroco don Domenico Franceschelli. Dalla morte di don Adelchi, la parrocchia era stata affidata a don Eustachio, con l’aiuto di don Domenico come vice parroco.

29 agosto 2014

Il 29 agosto, con una solenne celebrazione, è stato presentato dal vescovo, il nuovo parroco di S. Maria Assunta in Roccaraso, nella persona di don Domenico Franceschelli. Presenti alla celebrazione i parroci del territorio con il Vicario foraneo, don Eustachio, il Sindaco, le autorità civili e militari e tanta gente. All’inizio della celebrazione il Vescovo ha spiegato le motivazioni del cambio dell’attuale amministratore parrocchiale, don Baiju, che tornerà nella sua terra natale l’India, a cui ha dato la parola affinchè rivolgesse una parola di ringraziamento alla comunità. E’ stata poi letta da don Eustachio la bolla di nomina del nuovo parroco. E’ seguita la celebrazione eucaristica Al termine, don Domenico, prendendo la parola ha ringraziato i presenti, ha chiesto di pregare per lui e di avere comprensione, visto che è parroco  anche della parrocchia di S. Maria Assunta in Castel di Sangro.

19/07/2018

Il popolo di Dio ha festeggiato il nuovo parroco delle chiese di S. Giovanni Battista e di S. Nicola di Bari nominato da Mons. Michele Fusco Vescovo della diocesi di Sulmona-Valva e diviene quindi parroco di tutte le parrocchie di Castel di Sangro. Lascia però la parrocchia di Roccaraso.

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RINGRAZIAMENTO NEL DECIMO ANNIVERSARIO ORDINAZIONE SACERDOTALE DI DON DOMENICO FRANCESCHELLI


SANTA PASQUA 2019


CONCERTO PREPARAZIONE ALLA SANTA PASQUA 2019


RITIRO DEI BAMBINI PER LA PRIMA COMUNIONE

Domenica 7 aprile 2019, nel pomeriggio i bambini che riceveranno la 1^ comunione a Castel di Sangro, hanno svolto il ritiro spirituale nel Santuario del Miracolo Eucaristico di Lanciano.
Partiti con il pullman insieme alle famiglie , nonni e amici ,si sono ritrovati davanti al miracolo di Lanciano e un frate ha introdotto la storia del miracolo e infine nella Cappella di S. Legonziano è stato celebrato il sacramento della confessione.

Le date per la prima comunione:
 – 5 maggio Chiesa di S. Giovanni;
 – 12 maggio Basilica di S. Maria Assunta;
 – 19 maggio al Convento

LA STORIA
Il Santuario ha origine da un evento miracoloso avvenuto intorno al 700. Nella chiesa di San Legonziano, un monaco basiliano manifestò dei dubbi sulla reale presenza di Cristo nell’Eucarestia. Durante la messa, però, l’ostia e il vino consacrati si trasformarono realmente in carne e in sangue.
Le Reliquie del Miracolo furono custodite nella chiesetta originaria sino al 1258, passando successivamente dalle mani dei basiliani in quelle dei benedettini e, dopo la parentesi arcipretale (1229-1252), nelle mani dei francescani. Nel 1258 i frati francescani ricostruirono la chiesa, sul sito della Chiesa di S. Legonziano, e la dedicarono a San Francesco.
La chiesa di San Francesco, rifatta in forme barocche intorno alla metà del Settecento, si presenta oggi, dopo i lavori di restauro del 2000, con una semplice e solenne configurazione settecentesca. La facciata è rettangolare con pietre squadrate. Il campanile è alto 31 metri ed è il più antico della città. L’interno è ad una sola navata con due altari laterali. Degno di nota è un grande crocifisso biblico del XVIII secolo.
Entrando dal portale centrale a metà navata si trova la Cappella della Riconciliazione. Guardando attentamente si possono scoprire alcuni segni essenziali come richiamo a celebrare con fede e devozione il sacramento della Penitenza. La Volta invita a sollevare lo sguardo in alto, verso l’infinito, e vuole significare l’eternità, il Regno di Dio che ogni penitente riconciliato desidera raggiungere. Il luogo, raccolto e armonizzato nei colori e nell’arredamento, invita al pentimento, alla contemplazione e alla preghiera.
In fondo alla Cappella della Riconciliazione si trova quella della Custodia eucaristica e dell’Adorazione, dove si espone il Santissimo Sacramento nei tempi forti di Avvento e Quaresima e in molte altre circostanze. Il luogo è della massima importanza perché vi fu conservato il Miracolo fino al 1636.
Le due reliquie, che consistono in cinque gocce di sangue coagulato e nella sottile membrana di carne risultato della trasformazione dell'ostia, sono conservate rispettivamente in un’ampolla di cristallo e in un ostensorio d’argento di scuola napoletana (1713), poste nel secondo tabernacolo dell’altare monumentale, al centro del presbiterio.
Vennero eseguiti esami istologici rigorosi, documentati da una serie di fotografie al microscopio, effettuati nel 1971 e nel 1981 nell’ospedale di Arezzo, i quali hanno dimostrato che si tratta di sangue e tessuto cardiaco umani con lo stesso gruppo sanguigno: AB e che non sono mai stati trattati per la conservazione.


CONCERTO DONNA PARADISO


MESSA DI SUFFRAGIO IN RICORDO DI DON EUSTACHIO SCHIAPPA

L’ex parroco di Castel di Sangro e Vicario Foraneo della diocesi di Sulmona-Valva, sarà ricordato sabato 23 marzo 2019 alle ore 18,30 con una S, Messa in occasione del primo anniversario della sua morte.
La funzione religiosa sarà celebrata da Don Domenico Franceschelli nuovo parroco di Castel di Sangro, nella Chiesa di S. Giovanni Battista,
Don Eustachio si spense a Città Sant’Angelo e a distanza di un anno tutta la comunità si stringe a lui con Immutato affetto.


LA QUARESIMA

La Quaresima è il periodo di penitenza di quaranta giorni, osservato dalla Chiesa cattolico cristiana, che precede le festività di Pasqua e inizia ufficialmente dopo il Carnevale con il cosiddetto mercoledì delle Ceneri. Per il rito ambrosiano le date sono leggermente diverse e infatti in questo caso l’inizio scatta nella prima domenica dopo il Martedì Grasso.
Rispetto ad altre feste fisse come il Natale, la Pasqua cambia quindi un anno con l’altra e lo stesso vale quindi per la Quaresima, che ha date sempre diverse. Per quanto riguarda la Quaresima 2019, il Martedì Grasso cade il 5 marzo, perciò il Mercoledì delle Ceneri, che dà in via al periodo di penitenza, è il 6 marzo.
La Quaresima 2019 finisce invece il 18 aprile, col Giovedì Santo, sia per il rito romano sia per quello ambrosiano, sancendo l’inizio del Triduo Pasquale. La Pasqua si festeggerà infatti la domenica immediatamente successiva, quindi il 21 aprile.
Di seguito uno specchietto per ricordare tutte le date di inizio e fine della Quaresima 2019 e della Pasqua:
6 marzo 2019 – Mercoledì delle Ceneri e inizio Quaresima rito romano
– 10 marzo 2019 – Inizio Quaresima rito ambrosiano
– 18 aprile 2019 – Giovedì Santo e fine della Quaresima
– 21 aprile 2019 – Pasqua
– 22 aprile 2019 – Lunedì dell’Angelo
Ma perché la Chiesa cristiano cattolica celebra la Quaresima? Si ricordano i famosi quaranta giorni di Gesù nel deserto, durante i quali Cristo ha resistito alle tentazioni da parte del diavolo. Il quaranta è un numero che si ripete spesso nelle sacre scritture (gli anni dell’Esodo o i giorni che Mosè passa sul monte Sinai prima di discendere con le tavole delle leggi), sia nel Vecchio sia nel Nuovo Testamento.
Per quanto riguarda le tradizioni legate al rito quaresimale, in ricordo dei 40 giorni di Gesù nel deserto, periodo durante il quale Cristo ha osservato il digiuno, ancora oggi la tendenza è di rispettare alcune privazioni alimentari per fare penitenza e prepararsi alla Pasqua di Resurrezione.


I verbi della Misericordia

Dal Vangelo secondo Luca In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «A voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male.

A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l’altra; a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la tunica. Da’ a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non chiederle indietro. E come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro. Se amate quelli che vi amano, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori amano quelli che li amano.

E se fate del bene a coloro che fanno del bene a voi, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e la vostra ricompensa sarà grande e sarete figli dell’Altissimo, perché egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi. Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso.

Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».



NUOVE CARICHE PER L’ANNO 2019

                                                                    1°  INFERIMIERE  :    MARCHIONNA  NUNZIO

                                                                  2°  INFERMIERE     :    BONVISSUTO OTTAVIO

                                                                     CANTORE               :    MAIORINO MARCO

                                                                    GONFALONIERE   :    BUZZELLI CAMILLO

                                                                     1° DECURIONE     :    CARUSO   WALTER

                                                                     2° DECURIONE     :    BUZZELLI CLAUDIO


VERBUN CARO

Il giorno 1 gennaio 2019 alle ore 18,00 in Castel di Sangro (Aq) 
e precisamente nella chiesa parrocchiale di San.Giovanni Battista
ex chiesa di S. Domenico, officiata da S.E. Mons. Michele FUSCO
si è celebrata la suggestiva e toccante funzione religiosa del Verbum Caro.
Particolarmente sentita e commovente l’omelia del vescovo che ha parlato della famiglia, dell’amore coniugale e del rispetto fra coniugi, nonché dell’amore verso i figli e rispetto dei genitori, parole belle dette con affetto ed anche con quel tanto di voce che potesse scuotere gli animi dei più distratti.
Dopo la Santa Messa, i confratelli del SS. Rosario, una confraternita esistente nella cittadina da antichissime origini ( forse antecedente la battaglia di Lepanto del 1571, perché già conosciuta con il nome di S.S. Nunziata) sulle note del coro che intonava il “Verbum caro” sfila per la chiesa con i suoi vessilli e stendardi mentre il vescovo porta l’antico bambinello.
In questi momenti l’attenzione e i cuori dei presenti si spostano sul bambino, molti sono i volti commossi davanti a questa funzione che si ripete da più di 500 anni.
I fratelli intonano quindi il “TE DEUM” e tutti i fedeli baciano il bambinello tenuto nelle mani del Vescovo Michele Fusco
che con fede e compostezza con ritorno allo spirito religioso apre un nuovo anno liturgico.
GRAZIE Don. Michele FUSCO per la tua presenza!


ADORAZIONE EUCARISTICA 40h

Le Quarantore sono una della forme di esposizione eucaristica, come ve ne erano tante e varie dal tardo Medioevo in poi. Si può dire che esse furono la forma tipica che l’adorazione solenne del Sacramento prese in Italia verso il principio del sec. XVI. Esse si richiamano in particolare alle 40 ore che Nostro Signore passò nel sepolcro, e forse traggono la loro origine nell’adorazione che si faceva tra il Giovedì santo e il Venerdì Santo davanti alla reposizione del Sacramento, che appunto veniva erroneamente, chiamata Sepolcro. Si cominciò a praticarle a Milano nel 1527, come pio esercizio per scongiurare le calamità belliche del momento, dietro la spinta di Gian Antonio Bellotti, che ottenne che venissero praticate quattro volte in un anno. In tale occasione però il SS. Sacramento non veniva esposto, poiché l’adorazione avveniva davanti al tabernacolo chiuso. È controverso chi abbia per primo incominciato ad esporre per l’occasione il Sacramento, tra speciale rilievo di luci e di addobbi. Sembra che la cosa sia ad ogni modo cominciata a Milano, o nel 1534 per opera di P. Bono da Cremona, barnabita, o nel 1537 per opera del cappuccino P. Giuseppe da Fermo, al quale ad ogni modo va soprattutto il merito, oltre che di aver diffuso la pratica in altre importanti città italiane, di aver disposto che l’esposizione e l’adorazione del Sacramento passasse da una chiesa all’altra nella stessa città, in modo da creare un ciclo completo di adorazione durante tutto un anno (Adorazione perpetua).

A questa pratica furono assegnate le prime indulgenze da Papa Paolo III, ed essa ricevette la prima organizzazione stabile per Milano da S. Carlo Borromeo, nel I Conc. Provinciale del 1565.

A Roma ebbe un grande fautore in S. Filippo Neri, che la prese come una delle principali pratiche di devozione per la sua Confraternita, e la solenne festa esteriore con cui accompagnava la pratica contribuì a fare di lui il padre degli oratori musicali, che tanto decoro artistico diedero alla musica del tempo.

Il Papa Clemente VIII, nel 1592, diede una prima regolamentazione, disponendo che con l’esposizione delle Quarantore, “una catena ininterrotta di preghiere…, ad ogni ora del giorno e della notte, in tutto l’anno” si creasse a Roma. Finalmente Clemente XII, nel 1731, stabilì tutto il cerimoniale con cui si devono praticare le Quarantore con una istruzione che porta il nome di Instusctio Clementina.

Le Quarantore previste dalla Instructio Clementina si devono praticare naturalmente solo in quelle città che hanno molte chiese. La pratica però non tardò ad estendersi anche nei centri minori, almeno come esercizio annuale, specialmente dopo l’avvio che la cosa prese a Macerata nel 1556, per opera di due missionari gesuiti, che volendo ritrarre la gente da uno spettacolo immorale, organizzarono l’esposizione delle Quarantore con particolare solennità. La cosa non solo riuscì, ma contribuì a dare all’esercizio quel carattere di espiazione che riveste particolarmente nei luoghi dove si fa una volta all’anno, e precisamente nel periodo del Carnevale.

Il Papa Leone XIII, nel 1897, estese a tutte le chiese del mondo le indulgenze che alla pia pratica erano state concesse nella città di Roma.


CONCERTO DI NATALE  “23 Dicembre 2018”


NATALE 2018


8 DICEMBRE “IMMACOLATA CONCEZIONE”


4 DICEMBRE “SANTA BARBARA”

ll Vescovo Mons.Michele Fusco con i vigili del fuoco di Castel di Sangro 

Santa Barbara, la festa è stata ancor più bella, grazie alla presenza del nostro vescovo Michele Fusco e del parroco D.Domenico.

Gli amici vigili del fuoco di loro potrò sempre fidarmi. Che sia il professionista o che sia l’uomo non avrò mai dubbio alcuno.

Brave persone, pronte a spendersi fino all’estremo gesto pur di salvaguardare il prossimo.Avrete sempre la mia stima, voi siete la nostra luce dei momenti bui.




RESTAURO ALTARE

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Eventuali donazioni per eseguire i lavori di restauro dell’altare è possibile 

rivolgersi al padre spirituale (Don Domenico), al priore (D’Angelo Umberto)

oppure effettuare un bonifico bancario sul c/c bancario intestao alla confraternita del SS. Rosario

 IBAN: IT 25 Q 08327 40520 000000011050



SUPPLICA DELLA MADONNA

Per il testo da recitarsi, clicca su supplica